Heungboga, chiamato anche Baktaryeong, è una delle cinque storie del Pansori
Tra prime visioni e classici contemporanei, il Florence Korea Film Fest, unico nel suo genere in Italia, presenta documentari, corti, film e ampie retrospettive sui principali protagonisti del cinema coreano contemporaneo.
Il Florence Korea Film Fest non si ferma dopo la cancellazione di marzo dovuta all’emergenza sanitaria torna con una doppia formula. La 18esima edizione si svolgerà infatti nella sua forma classica, come di consueto in sala a La Compagnia e, per la prima volta, anche online nella sala virtuale di Più Compagnia grazie alla collaborazione con MYmovies.it.
L’intera gamma dei generi. Dalla commedia all’action movie, passando per il melodramma fino all’horror e al dramma sociale. Grandi interpreti, storie emozionanti e tutta la bellezza di una cinematografia che sta vivendo un anno di grande riconoscimento internazionale. Uno sguardo a tutto tondo su una società in continua evoluzione raccontata con passione dai suoi grandi registri attraverso un linguaggio che ci accomuna tutti: il cinema.
L’ospite d’onore della 18esima edizione, l’acclamato attore Cho Jin-woong, sarà virtualmente presente grazie a una lunga intervista che in cui racconta della sua incredibile carriera e della grande passione per il mestiere dell’attore. Il suo intervento si aggiunge come corredo alla selezione di film che compongono la retrospettiva a lui dedicata.
Cho Jin-woong è anche protagonista del film di apertura “Black Money” del Maestro Chung Ji-Young. I film di maggior successo degli ultimi mesi in patria sono presentati nella sezione principale, Orizzonti Coreani, mentre Independent Korea offre una panoramica dei lavori più interessanti di autori emergenti. Due i focus di quest’anno: K-History dedicato alla storia del Paese e K-Doc con una selezione di documentari.
“Parasite” è in programma come evento fuori concorso: una opportunità per vedere, o rivedere, sul grande schermo il film entrato nella storia del cinema. Si chiude con il grande ritorno di Lee Young-Ae, già protagonista di “Lady Vendetta” di Park Chan-Wook, con il thriller “Bring Me Home” di Kim Seung-Woo.
Questa mostra presenta le opere di 19 artisti della ARCOI, Associazione Artisti Coreani in Italia, provenienti da diverse zone del paese, riuniti in un evento unico a Firenze, proponendo per l’occasione un viaggio interculturale, tra pittura, scultura, fotografia e design.
Possiamo ammirare tra l’altro, opere lavorate in chiave contemporanea, realizzate con materiali tradizionali della cultura coreana come la carta hanji. La pittura e la scultura, rappresentati da artisti di grande talento, che hanno partecipato a mostre personali e collettive in tutto il mondo. Andiamo dalla figurazione contemporanea alla scultura metaforica, passando per l’astrattismo e l’espressionismo di avanguardia.
Ma la vera forza di questa mostra sta proprio nel talento, individuale e collettivo, di artisti nati in Corea che hanno deciso di intraprendere la strada tortuosa dell’arte internazionale, sempre puntando sulla qualità, la tecnica e la ricerca.
Ad ospitarli, il 17 ottobre ore 17.30, sarà la Galleria della “Casa di Dante” , cornice storica e prestigiosa nel cuore di Firenze, testimone nel tempo, di talenti artistici di diverse discipline.
L’ingresso è libero.
La star del cinema coreano Cho Jin-woong ospite d’onore al 18/mo Florence Korea Film Fest
Sarà l’attore Cho Jin-woong, star del cinema sud-coreano, l’ospite speciale della 18/ma edizione del Florence Korea Film Fest, il festival dedicato al meglio della cinematografia sud-coreana contemporanea, in programma dal 19 al 27 marzo al cinema La Compagnia di Firenze (via Cavour, 50/r).
La star coreana, che in meno di venti anni di carriera ha collezionato più di 50 apparizioni cinematografiche e televisive, dividendo il suo impegno tra piccolo e grande schermo e ricoprendo spesso ruoli da “cattivo”, sarà omaggiato da una selezione di titoli dedicata al suo percorso artistico: dal thriller apprezzato dalla critica e dal pubblico “A hard day” di Kim Seong-hun (2014) al dramma carcerario tratto da una storia vera “Man of will” di Lee Won-tae (2017) passando per l’action poliziesco sul mondo della droga “Believer” di Lee Hae-Young (2018) fino alla più recente commedia “Man of man” del regista Yong-Soo in cui le strade di un avvocato in fin di vita e un gangstar che vuole redimersi si incontrano (2019). Cho Jin-woong sarà presente in sala per presentare “Black Money” del regista Chung Ji-young.
La manifestazione, ideata e diretta da Riccardo Gelli dell’associazione Taegukgi – Toscana Korea Association, che celebra il cinema sudcoreano, è organizzata in collaborazione con Fondazione Sistema Toscana, Regione Toscana, Comune di Firenze, Confesercenti Firenze e KOFIC - Korean Film Council.
BIOGRAFIA Cho Jin-woong
Cho Jin-Woong nasce a Busan, in Corea del Sud, il 3 marzo 1976. Il suo debutto avviene al cinema con “Once Upon a Time in High School” nel 2004. Da allora, Jin-Woong ha diviso il suo impegno sul piccolo e grande schermo: in meno di venti anni di carriera ha così collezionato più di 50 apparizioni cinematografiche e televisive. Con il serial televisivo “The Sons of Sol Pharmacy House” nel 2009, Cho si conferma come un attore televisivo molto produttivo, in quei mesi è in “Hot Blood”, nel 2010 in “The Slave Hunters”, “A Man Called God” e “Flames of Ambition”. Negli stessi anni, continua a registrare eccellenti performance al cinema, con “Busan”, “Best Seller” e “Glove”. Nel 2013, Jin-Woong riscuote critiche d’elogio per il suo ruolo non protagonista in “Hwayi: A Monster Boy”, film di ritorno alla direzione di Jang Joon-Hwan. Nonostante siano dell’anno seguente le sue presenze nei due blockbuster di stagione “L’impero e la gloria” (Roaring Currents) e “Kundo: Age of the Rampant”, i ruoli più importanti Cho li svolge sempre nel 2014, ma nel thriller “A Hard Day” (selezionato per la Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes) come antagonista principale, e come co-protagonista nella comedy-drama di Jin Jang “We are Brothers”. Successivamente, l’attore è apparso nel dramma romantico “Salut d’Amor”e nel film action di spionaggio “Assassination”, trasmesso in tutto il circuito mainstream nell’estate 2015. Applausi dalla critica sono arrivati a Cho Jin-Woong anche negli ultimi anni, precisamente nel 2016, per il suo ruolo di detective nella serie televisiva “Signal”. Nello stesso anno, sul grande schermo è tra i protagonisti di “The Handmaiden”, selezionato per la Palma d’Oro al Festival di Cannes 2016 e vincitore alla 71/ma edizione dei BAFTA come miglior film in lingua straniera.